Da alcuni giorni è disponibile la bozza del Ministero dell'Istruzione relativa alle Procedure di istituzione delle Graduatorie Provinciali e di Istituto.
Data la particolarità delle materie relative all'area musicale, ci sembra opportuno fare un approfondimento e alcune riflessioni in merito allo scenario che questa bozza ci propone.
Cosa sono le Graduatorie Provinciali?
Le Graduatorie Provinciali (GPS) sostituiranno il vecchio sistema delle Graduatorie di Istituto per il reclutamento dei supplenti di una singola provincia per gli incarichi annuali o temporanei fino al termine delle attività didattiche (cioè con contratti fino al 30 Giugno o al 31 Agosto). Saranno costituite da due fasce, a cui si potrà accedere possedendo specifici requisiti. Non sarà necessario indicare delle scuole presso cui dare la propria disponibilità: le Graduatorie saranno automaticamente valide per tutti gli Istituti Scolastici della Provincia per cui si presenta la domanda.
Cosa sarà delle Graduatorie di Istituto? Le Graduatorie di Istituto rimarranno attive, ma solo per il conferimento di incarichi temporanei (cioè per supplenze massimo fino all'ultimo giorno di lezione) o per incarichi più lunghi in caso di esaurimento delle GPS. Ogni aspirante docente potrà indicare al massimo 20 scuole (appartenenti alla Provincia per cui ci si iscrive nelle GPS) presso cui dare la propria disponibilità.
Per quali Classi di Concorso relative all'area musicale sarà possibile presentare domanda di iscrizione alle GPS?
Secondaria di I Grado:
A-30 Musica nella Scuola Secondaria di I grado
A-56 Strumento musicale nella Scuola Secondaria di I grado
Secondaria di II Grado:
A-29 Musica nella Scuola Secondaria di II grado
A-53 Storia della Musica
A-55 Strumento Musicale negli Istituti di Istruzione Superiore di II grado
A-63 Tecnologie Musicali
A-64 Teoria, analisi e composizione
Chi e con quali requisiti potrà iscriversi in I o II fascia nelle Graduatorie Provinciali per le scuole Secondarie di I e II Grado?
I FASCIA
Aspiranti Docenti in possesso della specifica abilitazione relativa alla CDC per cui si fa domanda
II FASCIA
Aspiranti Docenti in possesso di uno dei seguenti requisiti:
- Laurea (specialistica, non triennale) + 24 CFU
- Precedente inserimento nella Terza fascia di Istituto per il triennio 2017/2020 per la specifica CDC (senza la necessità dei 24 CFU)
- Abilitazione per altro grado o altra CDC
Fin qua tutto ok. Ma alcuni particolari riguardanti le Classi di Concorso delle Scuole Secondarie di II Grado rendono tutto estremamente complicato.
Stando alla bozza riguardante la CDC A-29, ad esempio, essendo quest’ultima tra le materie “a esaurimento, ovvero non più presenti negli ordinamenti didattici” (Articolo 5 della Bozza), potranno fare domanda di inserimento solo ed esclusivamente gli aspiranti docenti già iscritti nelle Graduatorie di Istituto per il triennio 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020.
Per quanto riguarda le altre CDC specifiche dei Licei Musicali, la situazione è al limite del surreale.
Allo stato attuale non esistono percorsi abilitanti per le CDC specifiche dei Licei Musicali (A-53, A-55, A-63 e A-64), di conseguenza, di fatto, non si hanno degli abilitati per queste Classi di Concorso. Anche i titoli conseguiti all'estero, che in altri Paesi sono validi per le corrispettive discipline, non possono essere riconosciuti poichè manca un percorso di studio a cui compararli in Italia. Grazie al Decreto Del Presidente Della Repubblica del 14 febbraio 2016 n. 19, e al D.M. n. 259 del 9 maggio 2017 (Decreto di revisione e aggiornamento delle classi di concorso), fino all’anno accademico 2018/2019 erano considerati abilitati per queste classi di concorso i docenti in possesso dell’abilitazione nelle ex classi di concorso A031 o A032 o A077 (attuali A-29, A-30 e A-56) e che fossero anche in possesso di un diploma di vecchio ordinamento o di un diploma accademico di II livello. Infatti moltissimi aspiranti docenti hanno potuto partecipare ai Concorsi banditi nel 2016 e 2018 per le CDC dei Licei Musicali, nonché accedere alla II fascia delle Graduatorie di Istituto (riservata ai nuovi abilitati). Inoltre, secondo gli stessi criteri, un numero considerevole di docenti già in ruolo nelle Scuole Secondarie di I grado, grazie alle operazioni di Mobilità, ha avuto l'opportunità di passare ufficialmente in ruolo sui Licei Musicali. Purtroppo, essendo decorsi i termini di questi decreti, non esistono più docenti considerati muniti della specifica abilitazione necessaria all'accesso alla Prima Fascia delle GPS per i Licei Musicali.
A fronte della situazione, nella bozza si specifica che potranno accedere alla Prima Fascia per queste CDC solo coloro che, oltre ad avere i requisiti per cui fino allo scorso anno scolastico erano a tutti gli effetti considerati abilitati, abbiano prestato servizio per la specifica disciplina nella CDC per cui fanno domanda.
Riassumendo, per le CDC A-53, A-55, A-63 e A-64 il requisito per accedere alla prima fascia è:
Abilitazione per altro grado o altra CDC + servizio prestato per la specifica disciplina per cui si fa domanda.
Se da un lato può essere comprensibile voler dare la priorità a chi abbia già lavorato nei Licei Musicali, premiando l'esperienza sul campo, bisogna però dire che lavorare nei Licei Musicali nelle discipline musicali, specie per le CDC di strumento risulterà molto complicato: tantissimi strumenti al Liceo sono presenti solo in spezzoni orari, in alcuni Licei Musicali sono assenti per carenza di iscritti (a cui è subordinata anche l'eventuale assegnazione dei secondi strumenti). Inoltre, molti di questi stessi strumenti non esistono nelle Scuole Secondarie di I grado (viola e contrabbasso ad esempio). Questo rende l’idea di quanto chi possieda un’abilitazione che non può utilizzare in nessuna Scuola Statale risulti svantaggiato.
Possibile che non si potesse trovare il modo per concepire un Sistema più meritocratico? Viene da chiedersi come sia possibile che nel 2020, dopo anni di esistenza dei Licei Musicali, ancora non si sia capito che le discipline musicali non possono essere trattate come le altre materie, anche per quanto riguarda la questione reclutamento. Viene da chiedersi se non avesse senso, per una situazione così particolare, fare delle graduatorie provinciali magari di 3 fasce, o trovare un sistema che desse dignità a quelle persone che fino a un anno fa erano considerate abilitate, che magari sono in attesa di avere un posto dalle Graduatorie di Merito degli ultimi concorsi e che ora vengono messi nel calderone dei non abilitati, garantendo comunque anche a chi avesse già maturato anni di servizio nei Licei Musicali di mantenere una posizione prioritaria in graduatoria.
La situazione è ancora più paradossale se pensiamo che la Graduatoria del Concorso 2018 è a esaurimento, per cui persone che un giorno potranno entrare in ruolo, ora hanno un enorme svantaggio per delle semplici supplenze. Viene da pensare che ci sia una totale inconsapevolezza e ignoranza di fondo nel trattare le materie musicali. E questo sembra essere ancora più evidente andando a vedere la bozza della Tabella relativa alla valutazione dei titoli.
Quali titoli specifici per le discipline musicali sono presi in considerazione e quanti punti possono essere attribuiti?
Fino all'ultimo triennio, per le CDC A-56 e A-55, esisteva il famigerato punteggio artistico: i docenti di strumento potevano maturare fino a un massimo di 66 punti per concerti, corsi di perfezionamento, prime posizioni in concorsi nazionali e internazionali, incisioni di dischi che fossero regolarmente documentabili con attestati, contratti, programmi di sala autenticati.
Ebbene quello che resta di questi punteggi è un massimo di 6 punti per aver vinto concorsi nazionali o internazionali (fino al 3° posto) per lo specifico strumento o concorsi in orchestra, più da 1,5 a 2 punti (per titolo) per Diplomi di perfezionamento conseguiti presso l'Accademia Internazionale di Santa Cecilia. Non va meglio a chi abbia frequentato dei Master: ciò che prima era valutato 3 punti, ora viene valutato 0,5 punti. Per far capire l'insensatezza della cosa basta pensare che una certificazione B2 di lingua straniera riconosciuta dal Miur vale 3 punti: il primo posto per un concorso internazionale di strumento ne vale 1,5. E se non si possono ottenere più di 3 punti per i concorsi strumentali, una certificazione linguistica C2 vale 6 punti (senza limiti di attribuzioni di punteggio). Quindi chi ha due certificazioni linguistiche, avrà più punti di uno che ha vinto 3 concorsi internazionali, un concorso in orchestra e fatto 3 master di perfezionamento.
E poi ci si chiede come mai i giovani di talento cerchino di andarsene dall'Italia? Seriamente?
Per insegnare uno strumento bisogna saper suonare! Come sono essenziali le competenze pedagogiche, che vanno approfondite continuamente, allo stesso modo, in una materia basata sull'ascolto e sull'osservazione di sé stessi e di cosa fa il maestro, non si può prescindere dal fatto che chi insegna abbia un certo livello dal punto di vista tecnico strumentale e musicale. Così come non basta saper suonare bene per essere dei bravi insegnanti, allo stesso modo le conoscenze pedagogiche da sole, senza saper mostrare un gesto corretto o far sentire una nota, un suono, non sono sufficienti. Valorizzare l'attività artistica in una graduatoria strumentale significa valorizzare un aspetto della didattica. Certamente il sistema della valutazione dei Titoli Artistici, così come impostato, non era un metodo perfetto. I criteri andavano rivisti perchè le tabelle di valutazione erano comunque grossolane e vaghe; permettevano alcune ambiguità nelle valutazioni (affidate comunque a commissioni diverse da un territorio all'altro) e non sempre erano davvero specchio di merito. Ma sarebbe stato sufficiente rivederle, modificarle, affidando questo compito a persone qualificate, esperti musicali (musicisti) riconosciuti.
Il problema del Sistema Musicale Italiano è che troppo spesso sono state prese decisioni superficiali e inadeguate a ciò per cui si stava legiferando, probabilmente per una mancanza di competenza e conoscenza specifica di una realtà particolare come quella della musica. L'errore sta nel considerarla una materia come un'altra!
Ma la musica è un'arte e come tale va trattata e va lasciata in mano a chi è in grado di capirla e valorizzarla.
Alla luce della crisi che stiamo vivendo, inoltre, è ancora più grave e avvilente che le Istituzioni si concedano il lusso di trattare per l'ennesima volta con tanta superficialità il nostro settore nell'ambito didattico: è il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità, ammetta gli errori presenti e passati e che si inizi a lavorare seriamente per migliorare le cose.
È necessario che si rivedano e correggano questi criteri presenti nelle bozze che, se venissero confermati, sarebbero un insulto alla nostra nobile arte e alla professione di chi con passione insegna continuando a studiare e a imparare. Su questo tema faremo battaglia e discuteremo con il C.A.M. per stabilire una linea di confronto efficace con il MIUR.
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