Il 15 Giugno, come previsto dall'ultimo DPCM, sarà possibile riprendere gli spettacoli dal vivo. Dopo una lunga battaglia, abbiamo finalmente avuto delle risposte sul tema della “ripartenza”. Ma parlare di ripartenza solo in termini di ripresa delle attività lavorative a seguito di una situazione emergenziale non basta. Non è sufficiente né accettabile ignorare il fatto che, se il mondo dei musicisti è così fortemente in crisi, non è per l'arrivo del COVID-19. Il muro che ci siamo trovati davanti è il risultato di decenni di un sistematico atteggiamento lassista, privo di autocritica e di voglia di mettere in campo competenze ed energie utili a migliorare un sistema che progressivamente è risultato sempre meno in linea e quasi per nulla competitivo rispetto non solo al resto dell'Europa, ma del panorama internazionale. Questo momento storico deve essere un'opportunità per ripartire con una marcia in più, con nuovi presupposti per avere nuove prospettive. E parlare di formazione e istruzione è, da questo punto di vista, per noi imprescindibile.
Quello che segue sarà il primo di una serie di articoli che approfondiranno l'educazione scolastica musicale in tutta Europa, analizzandone le strutture e le differenze, in maniera da avere un prospetto globale di quello che potrebbe essere un modello di partenza per una proposta scolastica musicale in Italia, che prenda in considerazione le varie sfaccettature didattiche e culturali, con attenzione al patrimonio artistico sia continentale (della musica "occidentale") che nazionale.
Dato che abbiamo, negli scorsi giorni, parlato del Modello a Intermittenza Francese, rimaniamo in Francia e cominciamo il nostro cammino nel mondo della Formazione Europea parlandovi delle CHAM.
Cosa sono le CHAM?
La sigla CHAM (Classes à Horaires Aménagés Musique) fa riferimento alla denominazione delle Scuole Musicali dalle Elementari al Liceo. In Francia, infatti, lo studio di uno strumento e della teoria musicale in modo mirato, è possibile già dalle scuole elementari.
Come funzionano le CHAM? Sono scuole private? Come si collocano nel panorama della formazione francese?
Le CHAM sono scuole statali, gratuite, ma speciali, in cui è possibile, sin da bambini, imparare in modo mirato uno strumento musicale.
Al Liceo la programmazione e il monte ore delle varie materie segue la logica di tutti gli altri licei con materie di indirizzo specifiche (un po' come da noi in Italia con i vari licei Classici, Artistici, Musicali, Scientifici etc).
Per quanto riguarda invece le scuole elementari (su cui ci soffermeremo oggi) e medie, si tratta di istituti in cui la programmazione di tutte le materie canoniche è identica a quella di tutte le altre scuole, ma l'orario scolastico è rimodulato. Il monte ore totale settimanale previsto per le varie materie in tutte le scuole pubbliche in Francia è di 27 ore. Nelle CHAM il monte ore è rimodulato in modo tale che la programmazione didattica normale, sia svolta in 20 ore, mentre le restanti 7 ore sono incentrate su pratica strumentale, vocale e formazione musicale (teoria e solfeggio avanzato).
Come si accede alle CHAM? Ci sono dei limiti o dei requisiti particolari richiesti?
Alle CHAM è possibile accedere dalla seconda elementare, previo superamento di una prova selettiva, in quanto il numero massimo di allievi per classe è 24. Il limite di 24 studenti per classe è valido per tutto il ciclo di studi nelle CHAM.
L'ammissione alle elementari è dalla seconda classe: è infatti necessario che i bambini sappiano già leggere e scrivere. Questo perchè, come abbiamo già detto, il programma tradizionale per tutte le altre materie deve essere svolto in tempo ridotto (20 ore invece che 27). Per accedere è necessario un “concorso” (una prova selettiva), e successivamente fa fede il libretto dei voti per individuare i vari livelli man mano che si va avanti nel percorso.Si può accedere alle CHAM anche dalle scuole medie, sempre a seguito di una selezione e sempre compatibilmente con i posti disponibili.
Chi insegna nelle CHAM?
Le lezioni di musica e di strumento nelle CHAM sono impartite dai docenti del Conservatorio della città. Per quanto riguarda lo svolgimento delle lezioni, prendendo ad esempio il caso di Marsiglia, nelle scuole elementari, a seconda degli spazi disponibili per i vari strumenti, sono i docenti del Conservatorio che si recano alla scuola per le lezioni o che vanno a recuperare e riportare i bambini dalla scuola al Conservatorio (gli istituti sono a pochi minuti di distanza). Per le medie e i licei, invece, sono i ragazzi che si recano al Conservatorio.
Alcune riflessioni finali.
Dopo questa sintetica introduzione alla realtà delle CHAM francesi, viene spontaneo fare alcune considerazioni.
Non si può, innanzitutto, osservare con occhio critico il fatto che in Italia siano le Scuole Medie a Indirizzo Musicale, di fatto, il punto di partenza ufficiale della formazione dei possibili futuri musicisti, e che le Scuole Primarie siano contemplate solo ed esclusivamente con pochi progetti presentati da singole scuole, mentre, al confine col nostro Paese, esiste un sistema di formazione che permette ai bambini di avere un'istruzione musicale e strumentale adeguata, perfettamente inserita nel contesto scolastico complessivo, già dalla seconda elementare.
Altro elemento indubbiamente interessante è il fatto che i Conservatori in Francia (quelli provinciali) si occupino della formazione strumentale dei ragazzi nel ciclo scolastico ordinario, mentre in Italia, quando si è intervenuti con la riforma (di cui parleremo prossimamente) che ha equiparato tutti i Conservatori a Scuole Universitarie, sostanzialmente è stato lasciato da parte il percorso di base.
Come vedremo nei prossimi approfondimenti, la Francia non è l'unico Paese con un sistema di formazione simile. Possibile che un Paese come l'Italia non sia stato capace di pensare a una Riforma strutturata adeguatamente quando ce n'è stata l'occasione?
La struttura scolastica francese è profondamente diversa. Le CHAM sono ottime ma pochissime: la realtà diffusa è ancora 1 ora di musica alla settimana dalla 1 alla 4 media. Le SMIM dovevano essere una per distretto scolastico: basterebbe sistematizzarle, anticipandone l'inizio alla primaria. Problema: chi paga...