Ripensiamo il Sistema Musica italiano
Formazione
Il grande malinteso alla base del sistema farraginoso della formazione musicale in Italia è quello di non essere stati capaci di definire con chiarezza le finalità di ogni percorso di studi.
Quale funzione ha la scuola dell’obbligo a indirizzo musicale all’interno del percorso formativo di uno studente? Si mira ad un’operazione di cultura generale o di formazione pre-specializzazione?
Se i Conservatori sono Università della Musica perché si occupano anche di formazione propedeutica?
Il nostro sistema formativo ha permesso fino ad ora che coesistessero dei veri e propri doppioni di percorsi di studio: per fare un esempio, licei musicali e corsi pre-accademici in Conservatorio.
È dunque importante definire una volta per tutte la finalità di ogni percorso.
Nel caso si pensi che l’obiettivo delle scuole medie e superiori ad indirizzo musicale sia quello di preparare lo studente ad accedere alla scuola universitaria, occorrerebbe definire un piano di studi uniformato e che garantisca un livello idoneo all’accesso ai Conservatori (le nostre scuole universitarie).
Se l’obiettivo è invece dare un’opportunità didattica e formativa a livello generale, è fondamentale iniziare già dalla scuola primaria.
E poi le nostre Università della Musica, i Conservatori:
Perché lo Stato permette che in un Paese con sole 14 orchestre stabili ed un mondo del lavoro al collasso, esistano ancora 70 Conservatori?
Infine la grande questione della figura dell’insegnante, dai metodi di valutazione al reclutamento.
Per fare un esempio: quello dei Conservatori italiani è l’unico Sistema che permette allo stesso insegnante di seguire indistintamente la preparazione di un musicista da quando inizia fino al momento della specializzazione.
Crediamo davvero che qualunque insegnante possa occuparsi con la stessa competenza di tutte le fasi di studio di un allievo?
Torniamo a parlare di qualità come sistema e non come singolo esempio virtuoso!
Smettiamo di avere paura di discutere di quello che dovrebbe essere il DNA della ricerca di un musicista professionista.
Le nuove generazioni, i musicisti di domani, devono pretendere con forza che l’Italia offra lo stesso livello qualitativo di formazione di tutti gli altri Paesi Europei!
Trasferirsi all’estero per studiare deve tornare ad essere una scelta personale e non una necessità dettata da un’offerta formativa lacunosa, scadente, approssimativa.
Obiettivi:
1) discutere un progetto di Riforma del Sistema formativo musicale nei vari livelli: scuola
dell’obbligo a indirizzo musicale, liceo musicale, Conservatori
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